Uscita dall’euro: pareri contrastanti. Sarebbe un bene o un male?
Pubblicato il 05 03 2013 alle 12:20 da Erika Di Dio
In questi giorni, si fa un gran parlare del tema “uscita dall’euro”: ne parlano politici, economisti, professori, ma ognuno sembra avere un parere diverso e contrastante. C’è chi è a favore, chi rifiuta l’idea e chi propone un referendum online per lasciare la decisione alla popolazione.
Parla Marchionne
Proprio oggi, si è espresso a riguardo anche Marchionne, ad della Fiat, annunciando che l’azienda non rinvierà gli investimenti in Italia a meno che il Paese dovesse uscire dall’euro e, rispondendo a chi gli chiedeva se il rischio di ingovernabilità del paese avesse potuto mettere un punto interrogativo sugli investimenti in Italia, egli ha risposto:
No, a meno che il Paese non esca dall’euro e non ci sia una rottura del Paese, ma sarebbe una cosa enorme. L’incertezza politica sta creando incertezze nei mercati e questo non aiuta chi cerca di vendere auto. La certezza della governabilità è essenziale. Ho poco da dire fino a quando non sapremo dove andremo a finire. Ora fare previsioni è molto, molto difficile.
I favorevoli e i contrari
Rimanendo in Italia, anche Pier Luigi Bersani ne ha parlato ieri, con un tono molto scettico e di totale opposizione rispetto alle dichiarazioni di Grillo (il quale invece ha parlato di un giovamento per l’Italia); Bersani ha quindi replicato, “Chi vuol stare fuori dall’euro non sa cosa dice“.
Oltre a Grillo, altri favorevoli ad un’uscita dall’euro sono l’economista americano premio Nobel Paul Krugman, il nostro economista italiano Alberto Bagnai e il professore di economia Paul De Grauwe, i quali hanno tutti parlato di un giovamento per l’Italia in caso di uscita dall’euro.
Chi subirebbe le conseguenze peggiori e chi ne trarrebbe vantaggio
Secondo Welfgang Munchau, parlando dell’argomento attraverso un articolo pubblicato sul settimanale tedesco Der Spiegel, chi potrebbe subire le conseguenze peggiori sarebbe proprio la Germania; il giornalista infatti scrive,
Nel caso di uscita dall’Euro, l’Italia potrebbe onorare il suo debito estero perchè il suo deficit è relativamente basso, rendendosi così abbastanza indipendente dal mondo esterno. Con l’uscita dall’Euro e un taglio netto del debito, la crisi interna del paese sarebbe bruscamente interrotta. L’uscita italiana dall’Euro danneggerebbe molto di più la Germania, la cui crisi invece sarebbe appena iniziata, che l’Italia stessa.
Al contrario, chi ne gioverebbe di più sarebbero gli Stati Uniti, Paese che ancora vive gli stessi problemi che in origine hanno portato alla crisi, ovvero alta percentuale di popolazione povera, grandi squilibri economici interni e debito pubblico che cresce sempre di più.
Europa: chi vuole uscire dall’euro e chi non vuole entrarci
Proprio di questi giorni la notizia della nascita in Germania di un partito anti-euro dal nome “Alternativa per la Germania“, mentre altri paesi come Polonia, Lituania, Lettonia hanno rinviato i loro termini di adesione e la Bulgaria ha deciso per il momento di continuare sulla strada del rigore fiscale e abbandonare l’idea di un’adesione alla moneta unica europea.
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